Tommaso Cascella è nato nel 1951 a Roma.
I suoi genitori sono famosi: la madre, Annamaria Cesarini Sforza, è pittrice; il padre, Pietro Cascella, è uno dei più importanti scultori del Novecento, appartenente alla terza generazione della dinastia dei Cascella.
Resosi indipendente assai presto, apre una stamperia d’arte dove realizzando edizioni di grafica di artisti prestigiosi e libri raffinatissimi. Inoltre, insieme alla bravissima moglie Emma Politi, pubblica la rivista di arte e letteratura Cervo Volante diretta da Achille Bonito Oliva e Edoardo Sanguineti.
In questi anni però, in segreto, armeggia anche lui con gli strumenti della pittura.
Nel 1983, Cervo Volante chiude le pubblicazioni con un numero dedicato alla Nuova Scuola Romana, formatasi in via degli Ausoni nei locali dell’ex Pastificio Cerere. E’ a questo punto che Tommaso decide che è arrivato il momento di mettersi in gioco.
Il successo è travolgente, le richieste da parte dei galleristi si fanno pressanti, in breve decide di dedicarsi esclusivamente all’attività creativa.
Ispirato dal manifesto di Balla e Depero sulla ricostruzione futurista dell’universo, lui pensa che l’arte si debba fare concreta, incarnarsi nella realtà quotidianità.
Il suo atteggiamento ha anche un aspetto politico: il primo dovere dell’artista è per lui quello di essere un promotore di bellezza e la bellezza deve essere pervasiva, deve penetrare ovunque nella vita delle persone.
Oltre alla pittura, dunque, Tommaso Cascella si dedica anche alla realizzazione di sculture, e da qui alla fabbricazione di oggetti d’uso quotidiano come sedie, letti, ceramiche.
Nel frattempo, una dopo l’altra si perfezionano alcune idee su cui costruisce il suo stile.
Ad esempio, visitando i musei etruschi, si accorge che alcuni manufatti (fegato di Piacenza) sembrano modernissimi. E che la capacità di trasmettere emozioni di una pittura antica non è seconda a una realizzata attualmente.
Per una sorta di cortocircuito temporale, Tommaso Cascella comprende che l’uomo è sempre lo stesso; può migliorare la tecnica, ma le sue caratteristiche fondamentali rimangono immutate nel corso dei millenni. L’Arte, in quanto espressione dell’anima, è specchio dei tempi ma anche dell’immutata umanità.
L’arte è, perciò, tutta contemporanea!
Un’altra idea fondamentale è quella per cui tutto ciò che esiste appartiene alla stessa dimensione originaria, quello che Plotino chiamava l’Uno, il principio universale da cui tutto proviene, che contiene l’idea di bene e di bellezza.
Attraverso la contemplazione della bellezza l’uomo cerca di raggiungere una dimensione senza tempo, che coinvolge tutto il creato.
Per dare ragione di questo concetto Tommaso Cascella concepisce i suoi quadri come frammenti di una sola grande pittura ideale, porzioni di un paesaggio infinito che si estende nei quattro punti cardinali.