Nato a Londra nel 1953, ora vive a Castelveccana, sul Lago Maggiore.
Nel 1976 si laurea in Pittura all'Accademia di Brera, al contempo segue Filosofia Teoretica all’Università Statale, Milano.
Partito da una decostruzione del linguaggio verbo-visivo, dagli anni '80 realizza diversi cicli di pitture-sculture in sequenze di valenza oggettuale, connotate da una geometria minimale, con varianze monocrome uniformi, volte a un recupero di senso inteso come presenza di un'assenza.
D’Oora realizza dipinti monocromi che, esenti da meri formalismi, nella consapevolezza della necessità di una percezione sensibile, ambiscono ad instaurare una fenomenica ed interrogativa immagine di totalità.
Opere che sono una presenza attiva, sia nella loro singolarità o sequenzialità, sia in rapporto allo spazio in cui si situano. La tela di supporto è costituita da base piramidale rovesciata aggettante nello spazio e che viene così a intrudersi nell’ambito della realtà. Opere che, con i loro colori primari, i bianchi ed i neri, definiti ai margini della superficie-spazio, si presentano, nel loro splendore e intensità, assolute.
Dipinti che, per giungere a tutta la loro fisica consistenza e chiarezza visiva, richiedono un procedere lento e altrettant lentezza al fruitore, un necessario intervallo, per percepirne le valenze espressive e ad attivarne a sua volta tutte le possibili implicazioni.