Matteo Negri è nato a San Donato Milanese nel 1982 e si diploma in scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2003.
Il suo lavoro d'artista prosegue negli anni successivi con numerone istallazioni per mostre in gallerie private, pubbliche e per fiere in italia e all'estero (incluse Parigi e Berlino).
La sua ricerca artistica si concentra sull'utilizzo di materiali plastici che lavora in modo eclettico passando dalla pietra alla ceramica alla resina, utilizzando colori pop come strumento espressivo per eccellenza. L'artista dopo una breve ricerca sui motori ad iniezione recuparati da iniziali situazioni di abbandono, emerge con una serie di mine sottomarine in ceramica smaltata, con colori tipicamente pop che le rendono oltremodo luminose. Le bombe finiscono così per somigliare a bizzarri gioielli, che assorbono nella seduzione della forma e del colore la violenza insita nella loro funzione. Ma questa scissione tra forma e contenuto ricorda appunto alcuni meccanismi della retorica pop, che tramite la riproduzione ingigantita degli oggetti spostava l'attenzione dello spettatore dall'originale destinazione d'uso alla seduzione meramente estetica del simulacro. Dopo la serie dedicata alle mine, l'artista crea un nuovo ciclo di opere che hanno come protagonista il Lego, noto mattone colorato, che assume il ruolo di archetipo della creatività per la possibilità di costruire e creare insita nell'oggetto (il lego), e per la conversione dei valori acquisiti diventando oggetto artistico. Attraverso le modifiche e le manipolazioni, il lego cessa di essere una forma e diventa una metafora della soggettività (l'Ego). Matteo Negri vive e lavora a Milano (Italia).